Corriere della Sera - Gina Basso

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Corriere della Sera

Eventi
 


Presto sugli schermi "Il coraggio di parlare"
Un film denuncia sulla 'ndrangheta

La sfida d'un ragazzo calabrese Regia di Leandro Castellani Nel cast Lello Arena

MILANO - E' la storia di un ragazzo calabrese di 14 anni, della sua iniziazione forzata alle regole della malavita organizzata e della sua ribellione contro una logica basata sulla violenza e sull'omertà. Il film, prodotto dall'Istituto Luce, l'Italnoleggio e da Raiuno diretto da Leandro Castellani, s'intitola significativamente "Il coraggio di parlare". "Un titolo che non è mio, spiega il regista, ma del libro da cui abbiamo tratto la vicenda, scritto da Gina Basso". A interpretare la parte del giovane coraggioso, Castellani (autore di diversi film per la Tv tra cui "Il caso Oppenheimer" e "Le cinque giornate di Milano") ha scelto un ragazzo romano di 15 anni, Gianluca Schiavoni, qui alla sua prima esperienza cinematografica. Al suo fianco, in un cast che vede anche il nome di Riccardo Cucciolla in "partecipazione straordinaria", Lello Arena, nell'insospettabile ruolo di un sacerdote.
Regista e interpreti hanno presenziato l'altra sera ad una proiezione benefica organizzata al Centro culturale san Fedele a beneficio del "Centro accoglienza ambrosiano", un'associazione di volontari che si propone d'aiutare le ragazze-madri. Girato in sette settimane a Isola Capo Rizzuto, una delle più suggestive località della Calabria, il film è costato un miliardo e duecento milioni (un budget medio-basso, assicurano i produttori) e sarà distribuito nelle sale di tutta Italia tra pochi giorni, subito dopo l'anteprima ufficiale, venerdì  primo maggio a Crotone.
"Luogo e data non certo casuali, dice il regista, tanto più che la presentazione del film sarà affiancata da una manifestazione di impegno civile da parte della popolazione. Durante il periodo passato in questi luoghi - continua - mi sono potuto rendere conto che esistono, per fortuna, diversi gruppi di giovani che "Il coraggio di parlare" l'hanno già trovato. Proprio a Isola Capo Rizzuto questi ragazzi hanno dato più volte lettura pubblica dei crimini della 'ndrangheta, additando connivenze e prevaricazioni".
Un po' sconcertato di ritrovarsi sullo schermo in un ruolo niente affatto comico e per di più senza la barba scura a proteggerlo, Lello Arena si dice però soddisfatto di questo suo personaggio, un prete combattivo, pronto anche lui a scendere in campo contro padroni e padrini.
Per interpretarlo - racconta - mi sono ispirato al parroco del mio paese, San Giorgio a Cremano, vicino a Napoli, che aveva una grande capacità di porre le persone dinnanzi alla loro coscienza e trarne quindi le debite conseguenze. Anche lì - prosegue Arena - c'è una situazione simile a quella del film: San Giorgio è purtroppo una rocca forte della camorra.
E, al di là dei nomi, mafia, camorra o 'ndrangheta  vogliono dire tutte la stessa cosa: lo sfruttamento della miseria, dell'ignoranza, e di tutti quelli che non possono ribellarsi. Certo, non sarà con i film che tutto questo verrà sconfitto, ma se storie come questa lasceranno anche una piccola traccia nella coscienza di qualcuno, sarà già qualcosa".
Tra poche settimane Arena inizierà un nuovo film, Chiari di luna, scritto, diretto e interpretato da lui, e che avrà per tema un'analisi, naturalmente con risvolti ironici e divertenti, di una condizione sempre più diffusa: la solitudine. L'estate porterà ancora cinema anche per Castellani: un film su Don Bosco interpretato da Ben Gazzara. Infine, sull'estate conta anche Gianluca Schiavoni, che di questa prima esperienza cinematografica si dice entusiasta ma che, da bravo ragazzo qual'è,  assicura che al cinema ci penserà d'ora in poi solo da luglio a settembre.

Giuseppina Manin


 
 
Nuova pagina 1

 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu