L'Osservatore Romano - Gina Basso

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Concluso il XVII Festival del Cinema

A Giffoni i ragazzi offrono una prova di grande maturità

GIFFONI VALLE PIANA, 11. Cinema in jeans o coi calzoni corti. il Festival del Cinema di Giffoni Valle Piana offre il fianco a paragoni e similitudini che danno meglio l'idea della beata giovinezza. E' finita l'edizione numero 17. Dall'anno prossimo l'unico festival del cinema riservato ai ragazzi sarà maggiorenne ma il salto di qualità non sarà motivato soltanto da un dato numerico. Una grande cineteca e la costituenda cittadella del cinema sono già dietro l'uscio, a conferma di una crescita ma non improvvisa, frutto di un lavoro serio, meticoloso, appassionato, felicemente programmato. Ha vinto il film "Il coraggio di parlare", firmato da Leandro Castellani, scelto da una giuria composta da 120 ragazzi provenienti da undici città italiane. Ed è questa dei mini-critici la grande caratteristica del festival.
Tratto da un libro di Gina Basso, giornalista della Rai, il film è ambientato nel mondo della 'ndrangheta,  in Calabria. Il protagonista del film, Vincenzino (interpretato da Gianluca Schiavoni, festeggiatissimo dai ragazzi sabato sera, nella "Maison Lumiere", che è stato premiato anche come miglior attore protagonista), 13 anni, vive mille esperienze di realtà legate al mondo della malavita.  Dopo la morte di un suo coetaneo decide di raccontare tutto alla polizia. Le sue soffiate servono agli inquirenti per arrestare alcuni malviventi, Vincenzino viene riaccompagnato al suo paese sotto scorta e grazie al sostegno di tutti, stimolati dal suo gesto educativo e coraggioso, riesce a superare una fase di preoccupante crisi depressiva.
"Ho presentato modelli diversi di cinema per ragazzi - ha dichiarato il direttore artistico del festival, Claudio Gubitosi - cercando di non chiuderci in concetti astratti". Dalle domande, sempre intelligenti e straordinariamente pertinenti rivolte dai ragazzi ai numerosi personaggi venuti ad onorare il Festival di Giffoni, è stato facile capire che amano meno la fantascienza e più le storie vere,  anche quando portatrici di crudi messaggi.

Giafranco Coppola


 
 
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