Menu principale:
RECENSIONE
PREMIO “Città della pace”
MOTIVAZIONE
del Premio ex aequo attribuito al romanzo
FRA RABBIA E NOSTALGIA di GINA BASSO
FABBRI EDITORI
Al di là di una saggistica di costume più che non sociologica, al di là di pur lodevoli digressioni sull'argomento in periodici di larga diffusione, non era ancora capitato di poter leggere un romanzo-indagine o, per meglio dire in questo caso, una indagine-romanzo sul tema della difficile presenza e convivenza della gente di colore fra noi.
Questa la originalità del libro "Fra nostalgia e rabbia". L'odissea degli extracomunitari sullo sfondo di una metropoli del nostro tempo di Gina Basso.
Cronaca romanzata della dura fatica di conquistarsi, quasi ora per ora diurna o notturna, il diritto a sopravvivere, il diritto ad esistere, il rispetto di sé, il riconoscimento di quei diritti civili che sono il minimo comun denominatore della convivenza umana, descritta contemporaneamente da un giornalista impegnato nell'indagine e sotto le cui spoglie traspare la personalità stessa dell'Autrice e "dall'altra parte", ossia dal punto di vista dei protagonisti delle vicende narrate, tutti o quasi giovanissimi africani.
Personaggi solo apparentemente inventati, ma chiaramente appartenenti alla realtà ed alla espressione della vita quotidiana della nostra Italia, per chi abbia e voglia avere occhi aperti.
Storie di vita di ogni giorno, condizioni esistenziali, deluse, precarie, umiliate ed umilianti di illusioni, di uso, abuso e sfruttamento, per chi ha avuto il coraggio di scegliere una avventura di speranza per la fuga dalla miseria, dal sottosviluppo, alla ricerca di un lavoro atto a garantire una pur chimerica possibilità di crescita umana.
Protagonista coesivo di tutto il libro, insieme al giornalista Beltrami, è il sedicenne Tourè proveniente dal Togo, figura emblematica di migliaia di altri giovani e meno giovani immigrati, con la sua filosofia costruita, nonostante tutto, sulla speranza al di là della disperazione, sulla pazienza, sul perseguimento ostinato dell'emancipazione, per un posto dignitoso di essere umano fra gli altri esseri umani.
In un tempo in cui il mondo è divenuto piccolo e le vicende di un continente si riflettono inevitabilmente sugli altri, in un mondo di popoli progressivamente integrati, questo romanzo ci aiuta a conoscere, a comprendere, a vedere con occhio nuovo ciò che accade attorno a noi, ormai fra noi, per superare il dualismo fra "noi" e gli "altri", per scoprire che siamo uomini uguali fra uguali, animati da stessi ideali, da stesse attese, da stesse speranze; esseri umani che aspirano al bene fondamentale della pace nella giustizia e nella solidarietà dopo aver vinto gli egoismi, gli interessi e i preconcetti che ci dividono e ci oppongono.
Un libro che aiuta a superare la convinzione, ancora profondamente radicata tanto negli occidentali che fra gli extracomunitari che "il mondo dei bianchi e quello dei neri sono veramente troppo diversi. Anche fra persone che si sforzano di capirsi e di aiutarsi, la vita non riesce mai ad essere la stessa", come fa dire Gina Basso ad uno dei personaggi del romanzo.
Un testo carico di umanità sofferta, ma anche illuminato da senso partecipativo ancor troppo occasionale, ancora non tradotto in nuova mentalità e diverso comportamento, da esempi di superamento della cultura del razzismo e del "diverso".
Se è vero che pace è unità senza reticenza e che ha come presupposto la garanzia, senza eccezioni o differenze, di una qualità della vita a misura d'essere umano, allora questo è il duplice messaggio, che insieme a tanti altri, emerge dal romanzo. Attraverso le vicende narrate, Gina Basso si rivolge a tutti ed è comprensibile chiaramente a tutti, a cominciare dai più giovani, per stile narrativo e per linguaggio; un linguaggio spesso farcito di espressioni gergali peraltro divenute forma idiomatica consueta.
"Fra rabbia e nostalgia" lo si legge d'un fiato ma rimane nelle pieghe della coscienza e si fa così strumento formativo alla mondialità ed educativo alla autentica solidarietà, a quei valori etici che appartengono al patrimonio naturale di tutta l'umanità.