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Lidia, Gino, Gian Marco, Betta: sono i protagonisti di "La vita in gioco", ultima fatica letteraria di Gina Basso. Il sottotitolo recita "diario di famiglia", ma forse questo non basta a sintetizzare un vero e proprio spaccato del nostro tempo: rapporti tra familiari, gelosie, amicizie, crisi matrimoniali, difficoltà scolastiche, problemi economici, i piccoli gesti che fanno grande la vita, le rughe, le diete, il bisogno di silenzi e la necessità delle parole. Non si tratta di una soap-opera per ragazzi, anche se il ritmo e la velocità dei dialoghi strizzano l'occhio ad una rapidità televisiva che, anch'essa, è diventata protagonista del nostro quotidiano. Tra i genitori (Lidia e Gino) e i figli (Gian Marco e Betta) si intromette il mondo, con le guerre, le povertà, le rivoluzioni, la mafia che uccide Falcone e Borsellino, i naziskin, e anche la droga, che rischia di travolgere Gian Marco. E c'è anche l'amore, non solo quello tra i genitori, ma anche cotte colossali e sentimenti profondi, vissuti ora da Gian Marco, ora da Betta. Insomma, "La vita in gioco" è uno specchio in cui tutti i lettori possono riconoscersi, ed è riduttivo considerarlo un libro per ragazzi. Ma questa è una caratteristica di tutti i libri di Gina Basso, giornalista, che non ha mai abbandonato il reale, fin dai suoi primi titoli di successo, contro la mafia e la 'ndrangheta. Attraverso una tipica famiglia contemporanea, il respiro si fa ampio, ma la tensione morale e civile sono le stesse a cui la scrittrice ha abituato i suoi lettori. Qui non ci sono indagini per stanare un boss, ma l'atmosfera generale è quella dell'impegno e della scelta responsabile, anche quando si sorride, anche quando si scherza. Manca forse un ultimo dettaglio a sancire il successo di questo libro: l'essere tradotto in film. A Gina Basso l'avventura cinematografica è già andata a buon fine con "Il coraggio di parlare", diretto sullo schermo da Leandro Castellani. Anche "La vita in gioco" potrebbe giovarsi di immagini, poiché l'intera vicenda narrata è immagine del nostro tempo.
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Premio "Città di Bitritto"
MOTIVAZIONI
Sezione Narrativa
La vita di una famiglia è decisamente articolata con stacchi di prospettive e di problemi in aderenza alle caratteristiche esistenziali di tutti i "personaggi". Ciò trova nel Diario un genere risolutivo per uno stile di narrazione che vuole essere ad un tempo agile e adeguato ai contenuti che danno sostanza alla vita con un carattere che vuole sembrare immediato ma ricco di riferimenti ad una non sciatta quotidianità.
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LA VITA IN GIOCO
DI GINA BASSO, FABBRI EDITORI
"Non ne posso più di quel rompiscatole di mio fratello", disse Betta rivolgendosi a sua mamma. "Curiosa nel mio diario, legge le mie lettere e ascolta sempre le mie cassette".
Chissà quante volte avrai fatto un discorso simile con papà e mamma. Se pensi di avere un rapporto un po' burrascoso con i tuoi genitori, con tuo fratello o tua sorella, "la vita in gioco" è un libro che fa per te.
Si tratta di una cronaca familiare raccontata sotto forma di diario che ha come attori principali ragazzi, ragazze, genitori e insegnanti. Il libro narra storie di tutti i giorni, episodi lieti e tristi in cui si riflettono i problemi della vita quotidiana
Un libro semplice e divertente ma nello stesso tempo impegnato, che può diventare occasione per un'analisi più approfondita anche della tua vita familiare.