Paese Sera - Gina Basso

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Paese Sera

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05/08/1987

Il festival Cinema dei ragazzi a Giffoni Valle Piana

Così uguale così diverso

dal nostro inviato Gualtiero Peirce

GIFFONI VALLEPIANA (Sa). Diciassette edizioni e l'atmosfera non cambia. Un difetto? Certo sarebbe un problema per una manifestazione culturale togata e ufficiale, ma sembra calzare a pennello per un festival che proprio nel suo carattere sembra aver centrato la formula del successo. Perché il Giffoni Film Festival somiglia in tutto ai ragazzi a cui è dedicato. Dei ragazzi possiede la spontaneità a tratti disordinata, la voglia di crescere e di appartenere al mondo e infine proprio come ai bambini delle favole e dei cortoon gli resta la magica prerogativa di non diventare mai adulto anche dopo tanto tempo.
Così anche l'edizione 1987 si è conclusa uguale e diversa da quelle che le hanno precedute. Uguale, perché ogni anno ospiti, stampa e visitatori si sorprendono di quel che in questo paese perduto nella campagna  campana riescono a combinare intorno ad un'idea. Diversa, perché ogni anno il direttore artistico Claudio Gubitosi affiancato da un popoloso staff indigeno esplora con devozione le produzioni Internazionali del cinema per ragazzi.
In genere l'oriente e l'Europa dell'Est con qualche puntatina nella cultura anglosassone l'hanno fatta da padroni. Invece quest'anno è stato un film italiano a vincere il Grifone di Bronzo attribuito - come sempre a Giffoni - da una giuria di 150 ragazzi che per tutta la durata del festival (iniziato quest'anno il 25 agosto) hanno assistito alle proiezioni dei 15 film in gara e sono stati ospitati nelle case delle famiglie locali. Ha vinto Il coraggio di parlare di Leandro Castellani premiato dai ragazzi anche per il suo protagonista il giovane Gianluca Schiavone. Si tratta di una scelta che non sorprende e che sembra segnalare attraverso questo campione statistico dei 150 giurati di età compresa fra i 10 e i 13 anni la voglia di entrare nelle soglie della adolescenza cominciando ad affrontare i problemi della coscienza dei "grandi". Il Coraggio in questione infatti e quello di un ragazzino che più degli altri osa "parlare" appunto, spezzando la paura della malavita organizzata che, nel caso, è la 'ndrangheta calabrese.
Il film di Castellani ha vinto anche i trenta milioni assegnati da Rai 1 e la cessione dei diritti per la trasmissione sulla Tv di stato. Ed è questo ormai già da alcuni anni uno dei principali risultati ottenuti dal Giffoni Film Festival: diventare una vera occasione promozionale e distributiva per un genere cinematografico che in Italia non ha mai culturalmente attecchito.
Nel cast de Il coraggio di parlare c'è anche Lello Arena. Il popolare comico è stato anche tra i protagonisti delle serate del festival dove sul palcoscenico che ha trasformato la piazza del paese nella "Maison Lumiere" si sono susseguiti una dopo l'altra i Vip ospiti dell'edizione.
Calzante la presenza di Arena, attento e sensibile conoscitore del mondo dell'infanzia e del gioco che è forse la fonte del suo lavoro e della sua morbida vena comica. Ma senz'altro importanti anche gli incontri che con il pubblico e i ragazzini hanno avuto Sergio Leone, Franco Rosi, Peppe Barra, Franco Nero e, soprattutto, Vanessa Redgrave che ha offerto al programma del festival un tocco di accoglienza "glamour". Un omaggio silenzioso dedicato a due grandissimi adulti-bambini del cinema Charlie Chaplin e Totò è stato offerto dalle mimoperformances del gruppo "Le Nuvole" in apertura e chiusura.
Ma il compito di siglare il festival è stato lasciato alla voce flebile di Nadina Zarifeh, una bambina libanese. Giffoni, come i ragazzi,  ascolta con semplicità i problemi dei "grandi". E così la piccolissima bandiera libanese ha sventolato pacificamente sul palco.


 
 
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